LA VIA FRANCIGENA NELLA VALDELSA TOSCANA

CASTELFIORENTINO, TERRA DI STRADE E PELLEGRINAGGI

Un territorio ricco di opportunità per turismo  ed escursioni a piedi, bici, moto o cavallo.

Capita spesso, nelle prime ore delle mattine d’estate, o durante i luminosi pomeriggi di settembre, vedere persone a piedi, di tutte le età che, zaino in spalla e bastone alla mano, percorrono una tappa dell’antica Via Francigena. A volte camminatori solitari, a volte piccoli gruppi, ciascuno trova un motivo intimo e personale per mettersi in marcia; ed è proprio questo incrociarsi ed incontrarsi delle molteplici dimensioni del viaggiare, da quella religiosa, a quella culturale e storico-artistica, fino all’interesse naturalistico e paesaggistico, che rende ancora oggi la Via Francigena un tracciato vivo, un luogo di comunicazione e di incontro tra persone diverse.

Principale via percorsa dai pellegrini in transito verso Roma, la Via Francigena ha rappresentato, per tutto il Medioevo, il più importante collegamento tra Roma e l’Europa centro-occidentale. Con le sue numerose varianti, ha interessato ampiamente il territorio toscano e la Valdelsa, passando per Castelfiorentino e suddividendosi proprio qui in due itinerari distinti sviluppatisi in epoche diverse: uno collinare, di cui fa memoria l’arcivescovo di Canterbury, Sigerico, tra il 990 e il 994 che vi ricorda, col nome di Sancte Petre Currant, la XXI mansio identificabile con l’ancora oggi suggestiva pieve romanica di Coiano, e uno di fondovalle che costeggiava la riva sinistra del fiume Elsa, descritto e reso celebre dall’imperatore Filippo II Augusto di ritorno dalla terza crociata nel 1191.

Castelfiorentino per la sua posizione centrale è il luogo adatto per la riscoperta di questo antico cammino. Sia che si voglia partire da qui o che se ne approfitti per una sosta, le opportunità di itinerari e percorsi sono numerosi.

(Link http://www.toscananelcuore.it/via-francigena/)

Per scoprire le particolarità del nostro territorio, del paesaggio circostante e l’importanza che l’attraversamento della Via Francigena ha ricoperto per Castelfiorentino, vi consigliamo di percorrere i due itinerari che hanno interessato la nostra cittadina e di immergervi prima nelle atmosfere del Medioevo lungo il tracciato collinare e poi quelle del Rinascimento seguendo quello di fondovalle.

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VIA FRANCIGENA ITINERARIO 1

SULLE ORME DI SIGERICO

Partite dalla suggestiva Pieve di Coiano in località Castelnuovo d’Elsa a 4 Km circa da Castelfiorentino. Con la sua ripida scalinata in pietra questa pieve fu annoverata tra le submansiones descritte dall’arcivescovo di Canterbury Sigerico durante il suo viaggio di ritorno da Roma tra 990 e 994.

In un’ora di cammino e un percorso di straordinaria bellezza lungo i crinali collinari della Valdelsa, si raggiunge San Miniato con il suo centro storico medievale e l’imponente torre della rocca di Federico II di Svevia.

Per approfondire: https://it.wikipedia.org/wiki/Itinerario_di_Sigerico

VIA FRANCIGENA ITINERARIO 2

SULLE ORME DI NERI DI BICCI, COSIMO ROSSELLI E BENOZZO GOZZOLI.

Vi consigliamo di partire dal BeGo, il Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino dove sono custoditi gli affreschi di due monumentali tabernacoli oratori dipinti dal pittore fiorentino. In particolare, il Tabernacolo della Madonna della Tosse era situato proprio sul tracciato di fondovalle dell’antica Via Francigena all’interno di una cappellina che ancora oggi custodisce le sinopie, i disegni preparatori per gli affreschi.

Dirigendovi in direzione Castelnuovo d’Elsa, immersa nella natura, è la piccola Chiesa di Santa Maria a Lungotuono con la splendida Madonna col Bambino di Cosimo Rosselli (1471) e, a circa 1 km di distanza, al bivio per Castelnuovo d’Elsa, la cappellina con le suggestive sinopie del Gozzoli.

Affrontate la modesta salita per immergervi nell’atmosfera del piccolo paese arroccato sulla collina e concedetevi una visita alla luminosa Annunciazione di Neri di Bicci (1470) all’interno della Chiesa di Santa Maria Assunta per terminare la scoperta del ricco patrimonio artistico di questa piccolissima frazione, con il ciclo di affreschi e una tavola lignea di Paolo Schiavo (1460 circa) nella Chiesa di Santa Barbara.